Non sarà un’estate di “workation“, non almeno per quanto riguarda le località italiane. Durante la pandemia si è fatta strada l’idea di poter conciliare il periodo di ferie con l’attività lavorativa, considerando quelle che erano state le esigenze del lockdown e il massiccio ricorso allo smart working.
Ora tutto questo sembra essere stato messo da parte: le località turistiche stanno rimettendo al primo posto l’esperienza del relax e del tempo da dedicare a sé stessi, mentre la possibilità di poter utilizzare infrastrutture in vacanza per dedicarsi al lavoro sembra passare inesorabilmente in secondo piano.
Lavoro e vacanza? Nettamente divisi nell’estate 2022
È ciò che emerge dalle ultime tendenze: lavorare da remoto anche durante il periodo vacanziero non è più una necessità. Società come Booking, che si occupano di raccogliere migliaia di prenotazioni al giorno, fanno presente come in vista dell’estate 2022 i viaggiatori vogliano delimitare con fermezza il confine tra vacanza e lavoro: tre prenotazioni su quattro fanno esplicitamente capire come la “workation” non sia nei pensieri di chi è in partenza. Essi vogliono infatti dedicarsi principalmente a relax e tranquillità, senza ritrovarsi invischiati in call da remoto, teleconferenze e chiamate sgradite a tutte le ore.
Essere in smart working aveva portato molte persone a unire l’utile al dilettevole e a dedicarsi periodi di vacanza senza essere effettivamente in ferie, ma semplicemente raggiungendo le località di villeggiatura e poi lavorando da lì. Gli operatori avevano subito cavalcando la tendenza offrendo tariffe per soggiorni più lunghi in luoghi attrezzati per attività lavorative.
Sarà l’estate della Friendcation?
Netta è invece l’inversione di tendenza per l’estate 2022: lo smart working è terminato nella maggior parte dei casi, si è tornati a lavorare in ufficio e contestualmente la vacanza deve essere tale a tutti gli effetti, mandando così in soffitta le necessità della “workation”.
Gli operatori turistici sottolineano come l’estate 2022 dovrebbe essere quella della cosiddetta “Friendcation”: tra gli obiettivi di chi ha prenotato un periodo di riposo e vacanza, nel 60% dei casi viene segnalata la voglia di conoscere nuove persone e farsi nuovi amici.
Anche questo può essere un riflesso diretto della pandemia, dopo il periodo buio del lockdown e della reclusione forzata la gente ha voglia di novità, di uscire e soprattutto di tornare a conoscere nuove persone, fuori dalla cerchia abituale che si frequenta durante tutto l’anno.
Privilegiati al momento dunque luoghi pieni di vita e dove le attività e le occasioni per socializzare non mancano. Tutti aspetti che fanno passare in secondo piano la “workation” e la possibilità di essere sempre reperibili per colleghi e datori di lavoro, come era accaduto invece nel 2020 e nel 2021. Il 2022 farà invece dire addio alla “workation”, riportando svago e relax al centro dell’esperienza vacanziera che ognuno di noi vorrebbe vivere.