Il desiderio di viaggiare e di esplorare nasconde bisogni emotivi del momento, a volte fin troppo soggettivi e personali per poter dare una vera definizione alla vacanza.
Il viaggio e la vacanza a volte esprimono quella voglia di far delle cose inusuali, che non si fanno nel quotidiano; altre volte viaggiare serve per apprendere, per conoscere, per raccontare.
Qualsiasi motivazione spinga a viaggiare, il desiderio comune è di ritornare alla quotidianità rigenerati, rilassati e ricchi di esperienze indimenticabili.
Tipologie di viaggiatori
Quando si parla di viaggio, ogni singolo ha le proprie preferenze al punto che un tipo di vacanza non è adatto per tutte le persone.
Per quanto si possa essere realmente diversi nelle scelte di viaggio, in comune sicuramente abbiamo il desiderio di andare in vacanza, o di allontanarci dalla routine.
Cercando di classificare i diversi tipi di viaggiatori, ci siamo basati su cosa vogliamo durante i nostri viaggi.
Ed ecco incontrare i termini leisure, business e bleisure che contraddistinguono tre categorie di viaggiatori, molto diversi tra loro per le loro abitudini ma che hanno come comune denominatore, il viaggio.
Il viaggiatore leisure
Chi viaggia per piacere o per una vacanza sa che l’arrivo in hotel sarà un momento meraviglioso. Per il viaggiatore leisure la camera diventa la protagonista dei primi scatti fotografici, di ogni minimo particolare da condividere sui social, mentre disfa le valigie e occupa gli spazi a sua disposizione.
Se è già organizzato con un programma, conosce ciò che offre il territorio e ha individuato le mete da visitare: sa cosa vuole vedere e predispone, già prima della partenza, un’attenta agenda di viaggio che seguirà con precisione.
Se invece non segue una sua organizzazione si affiderà ai consigli della struttura dove alloggia o al suo intuito, vivendo la vacanza alla giornata e seguendo il vento di dove lo porta il cuore.
Il viaggiatore business
Per chi, invece, viaggia perennemente per lavoro il momento dell’arrivo in hotel è quasi privo di emozioni poiché è abituato a essere sempre in giro. La camera rappresenta un posto dove potersi rinfrescare e riposare: deve essere pulita e accogliente, con televisore, frigobar, silenziosa e confortevole.
Trascorrendo fuori tutto il giorno per lavoro, al suo rientro in camera, spesso a tarda notte, ha bisogno solo di rilassarsi: le sue esigenze immediate sono un bagno o una doccia calda e una tazza di tisana, in attesa di tuffarsi nel comodo letto per dormire e ristorarsi, sapendo che lo aspetta una giornata frenetica.
Forse rimarrà nella stessa camera di albergo, forse partirà verso un’altra destinazione.
Il fenomeno bleisure
È una fantastica intuizione che mette insieme e riesce a coniugare alla perfezione il lavoro con il piacere: non si tratta di una novità, ma di un’esigenza quasi fondamentale di chi viaggia anche per motivi di lavoro.
Il viaggio di lavoro non è divertente, bensì stressante emotivamente e fisicamente. Quel poco tempo trascorso in hotel è utile per offrire opportunità adatte a recuperare le energie, soprattutto il viaggiatore per lavoro.
Molte strutture alberghiere si sono sensibilizzate ponendo attenzione alle esigenze dei viaggiatori che desiderano non solo il comfort del soggiorno in camera, ma anche servizi interessanti.
Il viaggio di lavoro diventa così un momento dove potersi rilassare in una comoda SPA, un approfondimento culturale, un tempo per un’escursione, un tour della città o di zone vicine.
Ed ecco che la linea di confine tra il viaggio di lavoro e quello di piacere si assottiglia sempre maggiormente, dando origine al bleisure, una tipologia di vacanza oggi molto diffusa e accolta con entusiasmo.
Perché il viaggio di lavoro in un nuovo posto non può essere il momento giusto per una breve vacanza? Nessuno lo impedisce! Il dovere può coniugarsi con attività piacevoli e rilassanti che stimolano, sicuramente, anche la produttività e la qualità lavorative.